Chiesa di San Salvatore - "San Salvar"

Sona, Via Montespada - all'interno del cimitero

Data di pubblicazione:
07 Febbraio 2023
Chiesa di San Salvatore - "San Salvar"

La piccola chiesa di San Salvatore si trova all'interno del cimitero di Sona, sul crinale di una delle amene colline moreniche su cui il paese si adagia.
Le origini dell'edificio, sono purtroppo avvolte nel mistero.
Da una lettura degli elementi disponibili e da una accurata comparazione con le chiese delle zone limitrofe, la nascita di San Salvatore può essere fatta risalire al XII-XIII sec., probabilmente sulla scia di quella organizzazione ecclesiastica del territorio della diocesi, in atto fin dall'Alto Medioevo che vide la nascita di tante chiese minori, dette cappelle, sui territori di competenza delle varie, importanti Pievi, atte a garantire la cura d'anime delle popolazioni dei tanti villaggi. Per il territorio di Sona, la circoscrizione plebale di appartenenza era quella di Sant'Andrea di Sandrà.

Nel 1526, con la visita pastorale del Vescovo di Verona, monsignor Gianmatteo Giberti, sappiamo che San Salvatore, affettuosamente chiamato dai sonesi “pieve di San Salvar”, è chiesa parrocchiale, con alberi e case intorno, canonica e campanile.
Ha cinque altari, tre principali e due per devozioni secondarie ed è dignitosamente fornita di arredi e paramenti sacri. Una chiesa viva e ben tenuta che, solo qualche anno dopo, comincia ad essere trascurata dai fedeli in favore della piu' comoda chiesa della Beata Maria in centro paese.
I resoconti delle successive visite pastorali, nel corso dei secoli, ci raccontano di un edificio che subisce un lento ma inesorabile abbandono, con officiature saltuarie,
“campestre e derelitto”, con una progressiva spoliazione che lo consegna ai giorni nostri e fino al recente intervento di recupero e riqualificazione con un ruolo di poco piu' che cella mortuaria.

La “ rustica, semplice, San Salvar”, costruita con ciottoli di fiume, piccoli blocchi di calcare, frammenti di tegole e mattoni, e' costituita da un'aula unica, terminante, quasi sormontata, dal  presbiterio a pianta quadrangolare, probabile rifacimento settecentesco, in opera dopo l'abbattimento dell'abside rotonda.
L'apparato pittorico presente, mostrava, fino a qualche tempo fa, solo piccoli brani, in cattivo stato di conservazione, di quella che doveva essere una chiesa riccamente affrescata.
Il risanamento e consolidamento delle pareti sia esterne che interne hanno permesso il restauro degli affreschi già esposti ed il ritrovamento di un ciclo pittorico pregevole sia per estensione che per complessità...: una lunga teoria di santi legati al mondo contadino ma anche all'iconografia dei viandanti, risalente ai primi decenni del XIV sec.
Sorprendente per ampiezza, maestria e conservazione dei colori e' la scena de
“la fuga in Egitto” che accoglie i visitatori al loro ingresso in San Salvatore, è datata 1320 e riporta il nome del committente. Inusuale il procedere dei personaggi da destra a sinistra.

Ph affreschi: Domizio Bagnara

Ultimo aggiornamento

Venerdi 09 Febbraio 2024